il brand di accessori (e non) realizzati all’uncinetto da Laura e Ludovica De Luca, due sorelle napoletane giovanissime già note nel panorama della moda italiano
intervista a cura di sara ingenito
A 14 e a 12 anni Laura e Ludovica, annoiate dalla pandemia, hanno iniziato a gettare le basi del brand che vede tra le sue più grandi sostenitrici la Regina della musica pop: Madonna. Ma com’è trovarsi davanti a qualcosa di così grande in un’età così giovane? Abbiamo scoperto il mondo Trippat parlando proprio con loro, chiedendo di raccontarci la sfera più intima legata al brand: il loro rapporto da sorelle, il primo impatto con il mondo della moda e il forte legame con le loro radici partenopee.
Vi siete catapultate in questo universo da giovanissime, com’è nato tutto ciò e soprattutto come ha influito il vostro successo nel mondo della moda sulla vostra crescita personale? C’è stato un momento di paura vedendo arrivare il successo tutto insieme? È stato tutto velocissimo e inaspettato. Il nostro brand è nato quasi per gioco nel 2020, in piena pandemia. Mentre eravamo immerse in quella strana bolla di tempo sospeso, abbiamo riscoperto l’arte dell’uncinetto, un prezioso sapere tramandatoci da nostra nonna. Quello che inizialmente era un semplice passatempo per sentirci vicine e occupare le giornate incerte, si è trasformato in uno spazio di espressione autentica. Tra un punto e l’altro, abbiamo ritrovato noi stesse proprio quando tutto sembrava vacillare.
Il successo, arrivato così improvvisamente, ci ha costrette a crescere in fretta, insegnandoci a gestire responsabilità e aspettative enormi per la nostra giovane età. Non nascondiamo che ci sono stati momenti di paura e insicurezza ma ci siamo sempre sostenute a vicenda, trasformando quei dubbi in forza.



É possibile dire che la vostra giovane età vi ha permesso di approcciarvi in maniera più “leggera” al mondo della moda? Senza prendervi troppo sul serio, per intenderci. Assolutamente sì! Essere così giovani ci ha permesso di entrare in questo mondo con spontaneità e leggerezza, senza prenderci troppo sul serio. Questo approccio è stato fondamentale per mantenere freschezza e originalità nelle nostre creazioni.
Il legame tra sorelle è una delle cose più preziose della vita, ma spesso è condito da momenti litigiosi. Com’è lavorare insieme? Come tutte le sorelle, anche noi litighiamo, discutiamo e ci confrontiamo in modo molto diretto. Ma lavorare insieme è un privilegio enorme: abbiamo un’intesa speciale, quasi telepatica, che rende tutto più semplice. Anche i conflitti diventano momenti di crescita, perché sappiamo sempre come sostenerci e completarci.



Tornando al luogo da cui nasce tutto: Napoli, un territorio sempre più presente nella scena fashion. Vi piacerebbe far crescere qui il vostro brand o in futuro pensate di spostare la base di Trippat? Credete che valga la pena investire nel nostro territorio per ciò che riguarda la moda? Napoli è casa nostra e ci piacerebbe tantissimo che il nostro progetto continuasse a crescere qui. Crediamo fermamente nelle potenzialità del territorio e
nella ricchezza creativa della nostra città. Investire qui è una scelta consapevole: ci sentiamo orgogliose di poter rappresentare Napoli e contribuire al suo sviluppo.
Quali sono gli step del vostro processo creativo? Che ruolo ha la sostenibilità nelle vostre creazioni? Il nostro processo creativo parte sempre dall’ispirazione: può essere un colore, un film, un racconto, un viaggio mentale che facciamo insieme. Disegniamo i modelli, scegliamo i filati con attenzione, selezionando materiali sostenibili e produzioni locali. Il nostro obiettivo è creare oggetti che durino nel tempo e che raccontino una storia, rispettando il pianeta e chi lo abita.



Il mondo della moda oggi vede sempre più designer emergenti che cercano il proprio spazio, in un settore tanto affascinante quanto competitivo. Il fashion system si è mostrato accogliente verso il vostro progetto o ci sono stati sentimenti ostili nei vostri confronti? Quanto è stato difficile scommettere su voi stesse, “fare ALL in”? Siamo state incredibilmente fortunate nel nostro percorso di inserimento nel fashion system. Fin dai primi passi, abbiamo incontrato un ambiente sorprendentemente ricettivo e curioso verso le nostre idee. Naturalmente, non possiamo dire che sia stato tutto rose e fiori. Come ogni realtà emergente, abbiamo dovuto affrontare le nostre sfide ma crediamo che la genuinità e la passione abbiano facilitato la nostra integrazione in un ambiente spesso competitivo.
photo salvatore diana, styling sara ingenito, model amantha aluth



Siete giovanissime, eppure mi sembrate molto centrate e settate sul vostro obiettivo, cosa molto difficile soprattutto in età adolescenziale quando gli interessi possono essere vari e diversi. Cosa vi fa dare sempre il massimo? Qual è il momento del vostro processo creativo che vi fa sentire la vostra passione al 100%? La passione ci guida continuamente, ma il momento in cui realizziamo il primo prototipo e vediamo l’idea prendere forma tra le nostre mani è quando ci sentiamo davvero piene di energia e di entusiasmo. È lì che sentiamo di dare il massimo, vedendo concretizzarsi ciò che era solo immaginazione.
Il prossimo tema di ALL-in sarà l’estetica del brutto, quella bruttezza come terreno fertile per la sperimentazione e l’espressione artistica. Leggendo che il vostro modello del cuore è l’ONI, ispirato a un demone giapponese associato a persone emarginate, ribelli, artisti itineranti, e che all’apparenza è una figura non tradizionalmente bella, mi sembra di ritrovare questo concetto anche in Trippat. Mi incuriosisce sapere: a chi volete parlare con le vostre creazioni? O meglio, a chi volete dare una voce? Le nostre creazioni parlano a chiunque si senta libero di essere autentico, diverso, ribelle, ma soprattutto a chi cerca una voce fuori dagli schemi tradizionali. Vogliamo dare visibilità e coraggio a chi spesso viene ignorato o marginalizzato, dimostrando che la bellezza può avere tante forme, anche quelle apparentemente “brutte” o insolite.
1. styling maria rosaria di fusco, model giorgia albertazzi // 2. photo carlo william rossi, styling pasquale rende, model riccardo regalbuto // 3.photo carlo william rossi, model lucky_corbo // 4. model amantha aluth // 5. photo carlo william rossi, styling paolo convinto, model nicolò esposito // 6. styling laura de luca, model anastasia kaletchuk











