SARA WONG FW 25/26

articolo di alessandra ciccarelli

Pur essendo pronti ed entusiasti per ciò che accadrà la settimana prossima a Milano con l’attesa Design Week, rimaniamo ancora legati a quanto abbiamo visto durante la settimana della moda. Alcune sfilate non si esauriscono nel momento in cui si spengono le luci in passerella, ma persistono dentro di noi, come un’eco che continua a risuonare.

La collezione Autunno/Inverno 2025 di Sara Wong è stata una di queste. Abbiamo avuto la fortuna di far parte del parterre di questo evento a febbraio, ma desideriamo parlarne solo ora perché il suo messaggio ha necessitato tempo per depositarsi e trasformarsi in pensiero. La performance di quel giorno non ha avuto bisogno di imporsi per lasciare il segno; è stata piuttosto come un soffio leggero, una vibrazione che fa tremare l’aria e che gradualmente si espande su di noi.

LE ONDE NASCONO DALLE SOTTILI INCRESPATURE

Ispirata all’antica filosofia cinese, la collezione prende vita dalla delicatezza delle increspature dell’acqua, simbolo di introspezione, trasformazione e crescita interiore. Un concetto che ci è rimasto impresso. Riflettiamo su quante volte nella vita cerchiamo il cambiamento nei grandi strappi, nelle rivoluzioni improvvise, quando forse le trasformazioni più profonde iniziano proprio da piccoli passi, come un’onda silenziosa che nasce da quelle sottili increspature e cresce senza clamore.

All Within the Radius“, il nome della collezione, racconta proprio questo: il legame invisibile tra il movimento della vita e le onde che ogni gesto, anche il più piccolo, genera. Un filo che unisce passato, presente e futuro, senza mai spezzarsi completamente.

LA COLLEZIONE

I tessuti impalpabili catturano la luce come superfici d’acqua al tramonto, creando un effetto etereo, sospeso tra sogno e realtà. Le trasparenze evocano la purezza del ghiaccio. I ricami eseguiti a mano trasformano dettagli sartoriali in simboli di crescita: l’albero della Bodhi, il fiore dalle sette foglie, le Soapberry Bodhi Beads – antiche perle di preghiera che qui diventano segni di protezione e saggezza. Il tutto narra una storia di armonia e impermanenza tradotta in materia.

IN EQUILIBRIO

Per molto tempo ho creduto che l’equilibrio fosse qualcosa di immobile, da proteggere e difendere dai cambiamenti. Ma ora comprendo che non è così, poiché l’equilibrio non consiste nel rimanere fermi, ma nel saper danzare con il tempo e lasciarsi attraversare senza timore.

Forse la vera forza risiede proprio qui: nell’imparare a fidarsi di ciò che nasce piano e senza clamore. E nell’abbandonarsi alla corrente, senza sapere esattamente dove ci porterà, perché ogni onda nasce da un respiro e ogni respiro è un nuovo inizio.


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