GIUGLIA FW 2025/26
di federica lo cascio
Siamo stati dietro le quinte di MUSEO, la collezione Fall/Winter 2025/26 di GIUGLIA, e la cosa che ci ha maggiormente impressionato è la minuziosa attenzione a ogni dettaglio.
Entriamo in uno spazio immenso, bianco e pieno di abiti. Da un lato, troviamo la zona dedicata al make-up e all‘hair styling, con i modelli in fase di preparazione; dall’altro, la designer è impegnatissima a provare ogni look su ciascuna modella, senza mai perdere di vista nessuna di loro. Perché, sotto il suo vigile e creativo occhio, ogni dettaglio è fondamentale. Così, nonostante qualche minuto di ritardo, ci ritroviamo con tutte le modelle pronte in fila, curate nel minimo dettaglio: dai capelli agli accessori, passando per lo styling, che gioca sulle sovrapposizioni, fino ai gioielli di STUDIO UMIDO.

LA COLLEZIONE
Ogni pezzo della collezione è concepito come un’installazione che racconta una storia, un concetto e un’epoca, attraverso l’uso di materiali, silhouette e dettagli tipici del brand. La passerella diventa un museo e i look ne sono il cuore pulsante.
I capi sartoriali si mescolano a texture e materiali più moderni, creando un dialogo tra passato e presente. La pelle, naturalmente, è protagonista, proposta in diverse tipologie: dal camoscio sporcato e invecchiato a pezzi recuperati di pelle, come vitello e agnello, successivamente tinti a mano o smerigliati; da finiture lucide e luminose con texture personalizzate a pelli esotiche dall’effetto carta.
dietro le quinte di MUSEO FW 25//26 PHOTO sara galletta FASHION giuglia
IL TEMA
L’arte è il cuore di questa collezione, perché l’arte è dentro ognuno di noi. Alcuni capi diventano veri e propri mosaici, grazie all’uso di micro-paillettes e stampe che richiamano i dettagli delle pitture rinascimentali e fiamminghe, da Antonello da Messina a Van Eyck.
Lo spettatore è così invitato a sognare e a incuriosirsi verso un mondo che non è solo dentro i musei, ma che può anche fare parte di altri ambiti, come la moda. Un mondo che, sebbene possa sembrare più patinato e meno culturale, è in realtà profondamente legato all’arte. Questi due campi, infatti, sono sempre andati di pari passo. Basti pensare alla collezione del 1965 di Yves Saint Laurent, ispirata al pittore olandese Piet Mondrian, o ancora al leggendario show di Alexander McQueen per la Spring/Summer 1999, dove haute couture e performance art si fusero, con il momento iconico della modella/ballerina che interagiva con due robot, i quali dipingevano a ritmo di musica il suo abito in un movimento tormentato.
IL LAYERING
Il target di GIUGLIA può spaziare dalla “sciura” milanese alla lolita enfant petite, grazie alle sue nuance tenui e leggere, ma anche ai completi in pelle che richiamano la moda sartoriale di altri tempi. Il suo è un vero e proprio “new vintage”.
Il brand, interamente Made in Italy e nato sulle Alpi, ha l’obiettivo di trasportare la vita quotidiana in un mondo scintillante, fatto di stili, eccentricità e colore, ma mantenendo un rapporto consapevole e sensibile tra consumatore e prodotto. Lo fa invitando il consumatore a far propri i capi, creando un legame più profondo con le creazioni. Infatti, una delle cose che amiamo di più di GIUGLIA è il suo modo di fare styling: i capi possono essere indossati in mille modi diversi, permettendo a chi li indossa di farli propri e creare un legame molto personale con la propria “robe“.
















