tra mito e sartoria

intervista a cura di federica lo cascio

PHOTO keti lala

STYLING  carmen scannapieco

MODEL maria anastasio

MAKE UP martina amatruda

FASHION adriana couture

In un’epoca in cui il mare rappresenta destino e via di fuga per molti, gli scatti uniscono mitologia e realtà, esplorando il potere primordiale dell’acqua, fonte di vita. I simboli mitologici, come Afrodite che nasce dalla spuma del mare, celebrano l’origine e la fertilità, con l’acqua come culla dell’esistenza. Un viaggio tra cultura e moda, dove tessuti leggeri e fluidi evocano il mare, le onde e gli abissi, raccontando la connessione tra il mondo reale e il mito eterno delle acque.

Adriana Rignelli è una giovane designer con una passione per la moda che nasce da piccola. Nel 2005, chiese per Natale una lavagna Clementoni per creare e colorare outfit, iniziando così un percorso che l’ha accompagnata per tutta la vita. Da riviste e album Top Model, è passata a strumenti digitali come Procreate e Illustrator, perfezionando la sua tecnica. Dopo aver frequentato l’Istituto di Arte e Design Universali (Iuad) dal 2019, dove ha studiato Fashion Design, Styling e Visual, ha lavorato come vestiarista per un evento sulla moda ecosostenibile nel 2020.Nel 2022 è stata selezionata per un contest a Positano, nel quale ha portato una collezione che unisce lo stile antico del 700 a.C. a una visione moderna, prendendo il nome dalla leggenda di Pasitea. Nel 2023, dopo la laurea in fashion design, ha iniziato a lavorare in una boutique, ma il suo sogno resta quello di creare un proprio brand, dove poter esprimere liberamente la sua creatività.

Come hai deciso di intraprendere la carriera di designer di moda? Credo che la mia passione per la moda sia innata, poiché tramandata di generazione in generazione. Mia bisnonna e nonna erano esperte nel crochet, creando lavori che ancora oggi mia nonna mostra con orgoglio. Tra i suoi lavori, ricordo in particolare i teli da bagno in lino con le estremità annodate, che ho incluso in una mia collezione per realizzare una giacca. Anche mia mamma, appassionata di sartoria, si dedicava a fare aggiusti e a creare capi da zero, come i vestiti per il carnevale.

Il Made in Italy è un simbolo di qualità. Cosa significa per te lavorare in questo contesto e come ti ispiri alle tradizioni italiane per le tue creazioni? Il Made in Italy è sempre stato un simbolo di qualità, raffinatezza e innovazione. Oltre alla produzione, ciò che lo rende speciale è la creatività, l’eccellenza e le tecniche avanzate, unite alla connessione con le tradizioni locali. Lavorare in questo contesto richiede impegno e responsabilità, poiché dai prodotti italiani ci si aspetta il massimo. Sono grata di essere nata in un Paese che ha reso la moda italiana una risorsa preziosa, apprezzata a livello internazionale. Nelle mie creazioni, il mio obiettivo è mantenere viva la tradizione sartoriale italiana, soprattutto in un’epoca in cui la qualità e il design di lusso sembrano essere svaniti a causa del fast fashion. Credo che ripartire dalla sartoria artigianale sia essenziale per rivalutare la qualità e l’eccellenza nel fashion in Italia.

Parliamo spesso di ecodesign: quali scelte ecologiche fai nella progettazione e produzione dei tuoi abiti? Nella progettazione dei miei abiti, l’ecodesign è centrale. La sartoria manuale riduce gli sprechi e non richiede macchinari che consumano energia e acqua, mentre gli abiti sono pensati per durare nel tempo e essere tramandati. Utilizzo materiali naturali ed ecosostenibili come lino, canapa e juta, e colori ottenuti da tinture naturali, estratte da piante, legumi, frutti e spezie. Ad esempio, con i fagioli neri ottengo un indaco pastello, mentre la buccia di cipolla dà un mogano e il vino un magenta lilla. Ovviamente, la gradazione di colore sarà diversa in base al tipo di tessuto utilizzato e dopo i primi lavaggi il colore scaricherà leggermente, diventando più tenue, ma non sparirà del tutto dal materiale.

Ho anche creato una giacca in lino color sabbia, utilizzando vecchi teli di mia nonna e tinti con tè nero. Per fissare i colori, uso aceto bianco, che aiuta a mantenere la tintura anche dopo diversi lavaggi. Queste scelte mi permettono di ridurre l’impatto ambientale e promuovere una moda più sostenibile.

Quali sono le principali sfide che affronti nell’equilibrio tra creatività e impatto ambientale? Trovare il giusto compromesso tra creatività e pratiche sostenibili è sicuramente una delle principali sfide da affrontare nell’ambito della moda. Per la realizzazione delle mie collezioni, cerco nella maggior parte dei casi di esplorare nuove tendenze in modo da offrire collezioni che rispondano alle aspettative dei consumatori e, allo stesso tempo, mi impegno a trovare soluzioni che siano sia ecologiche che di qualità. Ciò implica un lavoro di ricerca e impegno nel trovare i giusti tessuti sostenibili.

Come scegliere i materiali migliori per dei capi di alta qualità? La scelta dei materiali è un processo delicato, in cui equilibrio tra qualità e sostenibilità è fondamentale. La qualità garantisce la resistenza e la durata dei tessuti, con le fibre naturali che risultano più resistenti e meno dannose per la pelle. La sostenibilità, invece, permette di ridurre l’impatto ambientale, utilizzando materiali che rispettano l’ecosistema.

Sembri avere un forte legame con la tradizione sartoriale italiana. Come rinnovi questi canoni per parlare alle nuove generazioni? E nel tuo futuro, c’è qualche collezione o collaborazione in arrivo che puoi anticiparci? Il settore della sartoria in Italia sta attraversando un cambiamento generazionale, con la tradizione minacciata dal fast fashion e dalla produzione industriale. Se da un lato i macchinari moderni permettono di creare abiti velocemente, dall’altro comportano sfruttamento del lavoro, inquinamento e perdita di qualità. Il mio consiglio per le nuove generazioni è di studiare la storia della couture e di preservare la sartoria italiana, oggi in pericolo a causa dei metodi aziendali prevalenti nelle scuole e accademie. Approfondendo le tecniche sartoriali, si può evitare la moda veloce e dedicarsi alla creazione handmade. Per quanto riguarda il mio futuro, ho molti schizzi ispirati a paesaggi, canzoni e citazioni, ma sto aspettando il momento giusto per creare una collezione completa, un progetto che richiede tempo, risorse e dedizione.


Lascia un commento