SIMON CRACKER FW 2025 // 26

articolo di federica lo cascio

Dalle Birkin disegnate sulle borse e sui capospalla alla giacca di Chanel realizzata con la vernice spray, dai foulard volutamente “tarocchi” di Hermès trasformati in abiti alla decostruzione del classico modello di cardigan, fino agli accessori in oro, ai mille festoni colorati e ai fiocchi da pacco regalo: ecco la collezione Fall Winter 2025/2026 di Simon Cracker. Un mix di ostentazione di una finta opulenza, un “ugly chic” che va tanto di moda, perché, come direbbe un quindicenne, “giro per strada con la Prada rovinata di mamma”, perché siamo troppo poveri per essere ricchi, ma troppo ricchi per essere veramente poveri. Il nome della collezione, “Perle ai porci“, ci fa subito comprendere che i ragazzi del brand puntano sempre a un messaggio, veicolato attraverso il loro stile comunicativo preferito: l’ironia.

In un mondo in cui tutti si limitano a dire “Adoro quello che fai!”, “Quanto sei cool!” o “Il tuo look è clamoroso”, Simon Cracker si chiede: “E poi?”. La distanza tra ciò che si percepisce e la realtà è ormai incolmabile: quel poco che resta della moda vive in una bolla che nulla ha a che fare con la vita quotidiana. I vestiti, siano essi fast fashion o lusso, non interessano più a nessuno.

Uno schiaffo al lusso

Tutta la collezione trae ispirazione da un mondo fermo nelle sue convinzioni e posizioni, dalle “sciure” e dai “bauscia” milanesi, ma i veri protagonisti nella creazione di questa collezione sono stati, prima di tutti, Miuccia Prada e Yves Saint Laurent, inarrivabili eroi della borghesia, ma soprattutto Franco Moschino, che della borghesia faceva un bersaglio da distruggere con l’ironia.

Upcycling, sperimentazione e ricerca

La palette di colori è ispirata ai ‘Quality Street’, i tradizionali cioccolatini delle nonne inglesi. Tuttavia, il vero legame con le collezioni precedenti risiede nelle tecniche di lavorazione: i nodi, i capi patchwork tenuti insieme da fascette industriali e la continua sperimentazione con le diverse tecniche di tintura. Anche questa stagione, infine, troviamo la collaborazione con Dr. Martens, che consiste nella personalizzazione del loro deadstock e nella reinterpretazione, secondo lo stile di Simon Cracker, di scarpe tipicamente “streetwear” trasformate in ballerine alla Chanel.

La collezione non è solo un’espressione di creatività, ma una dichiarazione di stile che sfida le convenzioni del lusso tradizionale.


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