Luca Carboni e la sua arte: un viaggio intimo attraverso la musica e la pittura

di marina comerio

Con l’inizio del nuovo anno arriva anche la voglia di esplorare, di tornare a vivere la cultura e di immergersi in nuove esperienze. Le mostre d’arte, con la loro capacità di aprire finestre su mondi diversi, sono l’occasione perfetta per rinnovare lo spirito. Nel 2024, uno degli appuntamenti più attesi è senza dubbio la prima personale d’arte di Luca Carboni, che si svolge presso il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna.

Entrare in questa mostra sembra quasi di varcare la soglia di casa dell’artista, un luogo intimo in cui Carboni si racconta oltre la musica, attraverso un linguaggio visivo che svela aspetti inediti della sua persona. Accolti da una motocicletta, spesso citata nelle sue canzoni, lo spettatore è invitato a esplorare oggetti simbolici che raccontano la vita privata e le passioni dell’artista: la maglia autografata della squadra del cuore, il Bologna, le scarpette, il pallone, le sciarpe da stadio, e fotografie che colgono istanti di vita e ricordi speciali. L’immancabile giubbotto in pelle, emblema di una gioventù che ha segnato un’intera generazione, e la chitarra, compagna delle sue canzoni più amate, sono solo alcuni degli elementi che raccontano la sua storia.

Le opere di Carboni sono raccolte in sale tematiche che riflettono la sua visione personale del mondo. “Bologna è una regola”, che oltre a essere il titolo di una delle sue canzoni più celebri, esplora il profondo legame che l’artista ha con la sua città. Carboni racconta come, nelle sue notti solitarie, percorresse le vie di Bologna, ascoltando i suoi provini e immergendosi in un contrasto tra il nuovo e il vecchio, tra il presente e il passato. “Ogni via del centro è una grande, diversa immagine”, afferma l’artista, descrivendo la città come un luogo magico, illuminato ma deserto, un viaggio continuo di scoperta e riflessione.

Il silenzio. Ogni via del centro una grande, diversa immagine. Metafisica. I grandi portoni

scuri di quercia con i loro battiporta, le maniglie e i battenti con forme inquietanti e strane.

Satiri, fauni, serpenti che spaventano, guardiani di chissà che cosa: di misteriosi tesori, di

segrete intimità, di grandi ricchezze. Giravo, vagavo, accendevo sempre di più la mia

natura incline alla contemplazione.

Niente è più misterioso del visibile, del reale.

Luca Carboni

Le linee sono essenziali, attraverso colori netti, puri, lo stencil, l’acrilico ma anche la vernice spray raccontano una Bologna simbolica, fatta di colori netti e puri, quasi a creare un murales che racconta la città attraverso le sue linee essenziali. Una sorta di murales con stratificazioni di elementi assolutamente armoniosi tra loro che regalano l’effetto finale autentico di un vero e proprio racconto.

“Le cattedrali” paiono quasi icone. Delimitate dai confini delle cornici o lasciate libere in forme tagliate ad hoc, riempiono la sala di simboli e significati.

La donna si mescola ad elementi religiosi estrapolati dal cristianesimo o dall’Islam in eguale misura. Anche in questo contesto lo stile rimane caratteristico della produzione dell’artista: sovrapposizioni, stencil, elementi della street art, figure stilizzate, quasi tribali. Il ciclo delle “ragazze”, stilizzate e sensuali, celebra la bellezza e la sofferenza femminile in una visione universale che sfida le convenzioni, mentre le “bandiere” – veri e propri collage di colori netti e geometrici – raccontano la ricerca di Carboni di un linguaggio pittorico simbolico, che utilizza il colore come elemento visivo più che pittorico.

Ogni angolo della personale è accompagnato dalla musica, con provini e inediti che rimandano alle più celebri melodie della carriera di Carboni, creando una fusione perfetta tra suono e immagine. Bozzetti e disegni, copertine di dischi, e fotografie ci parlano di un artista che ha sempre espresso la sua creatività in ogni forma possibile.

La mostra, curata da Luca Beatrice, è visitabile fino al 9 febbraio 2025, offrendo l’opportunità di scoprire un lato inedito di uno degli artisti più amati d’Italia, che oggi condivide con il pubblico la sua arte visiva, in un racconto intimo e profondo della sua vita e della sua carriera.

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