Ex It: opera site specific a Palazzo della Ragione di Padova

di marina comerio

Palazzo della Ragione, nel cuore della città di Padova, ospita dal 7 settembre una delle più emblematiche ed evocative installazioni di Yoko Ono, artista poliedrica ed impegnata che ci ha abituato a creazioni geniali e spesso di denuncia come baluardi di pace, diritti e speranza.

Opera itinerante site – specific, Ex It nasce dall’immaginazione dell’autrice proprio durante una visita al palazzo, antica sede del tribunale della città e che dal 1997 viene esposta in molti musei internazionali.

“Ebbi l’occasione di visitare Padova, in Italia. Mi accompagnarono in un antico palazzo in pietra, costruito molti secoli fa: Palazzo della Ragione, edificato nel 1218. Senza darmi spiegazioni, un uomo mi condusse al secondo piano. Davanti a me si aprì un enorme spazio, simile a una sala da ballo. Improvvisamente, nella mia visione, scorsi molte persone allineate in là nella stanza. Cosa stava succedendo?”

Yoko Ono

L’installazione, dal titolo già di per sé estremamente evocativo, è costituita da cento bare in legno grezzo di diverse dimensioni, dieci per dieci che riempiono l’intero salone, occupandone lo spazio in maniera incisiva ma allo stesso tempo equilibrata e pervadendolo di solennità e profondità. Lo spettatore non può che esserne travolto sentendosi invitato ad attraversarlo per percepirne da ogni angolazione il senso intenso che emana.    

“La persona che mi aveva portato lì mi spiegò che quella era una stanza dove venivano effettuate le esecuzioni. Non era una sala da ballo. Vidi molte, molte bare di uomini, donne e bambini che riempivano la stanza.”

Yoko Ono

Dalle cento bare fuoriescono altrettante piante d’ulivo. Esse germogliano come vere e proprie metafore di resilienza, vitalità e pace, raccontando la vita attraverso la tragedia della morte. Lo spazio è pervaso sia dal canto di uccelli che dal silenzio dei visitatori, i quali si lasciano trascinare dall’impatto emotivo e visivo di questa totale experience. La monumentale installazione è inoltre contrapposta alle affrescate pareti medievali da cui paiono guardarci figure antiche anch’esse ammutolite.

“Alla fine, da ognuna delle bare spuntarono degli alberi. Gli alberi divennero una foresta. Uccelli cantavano tutt’intorno… e io cominciai a piangere. È così che è nata quest’opera. È la memoria di ogni razza, di ogni Paese. È la memoria del genocidio: il dolore, l’orrore e la salvezza. I morti volevano che ricordassimo, credo. Le nostre lacrime aiuteranno a guarire la memoria.”

L’arrivo di “Ex it” nel palazzo è stato possibile grazie al curatore d’arte contemporanea Paolo De Grandis che negli ultimi vent’anni aveva stretto un sodalizio professionale e personale con l’artista, Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2009. L’opera sarà visitabile fino a febbraio 2025 e vi invitiamo ad immergervi nell’anima di questo progetto come abbiamo fatto noi. La pace, la speranza e la salvezza non dovrebbero morire mai.


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