FLORANIA

And two moons

Di Federica Lo Cascio

Tra i designer emergenti della Milano Fashion Week non abbiamo potuto non notare Flora Rabitti di Florania, brand di abbigliamento prêt-à-porter indipendente, genderless e no season. Nata a Mantova nel 1992, Flora è una stilista, illustratrice e il direttore creativo nonché fondatore di FLORANIA, collettivo di design solarpunk iperlocale che lavora in modo circolare. Il brand, infatti, fondato nel 2021 dopo un viaggio di ricerca in Giappone, propone un progetto di capi total look, realizzati e disegnati in maniera sostenibile e fatti a mano tra Milano e Mantova.

Il marchio è stato presentato tra i Designer for the Planet da Camera della Moda Italia e nel 2023 è stato tra i vincitori di Camera moda fashion trust, per il Grant “The MAX&Co. Design for Change”.

Per questo Autunno – Inverno, il brand ci trasporta in una dimensione parallela, sublime e fluida con “Two moons”, nuova capsule. In quel di Chinatown, ci troviamo condotti da una scala verso un luogo fantastico, in cui personaggi misteriosi si nascondono tra un portale ed un altro. Così in un bar karaoke sotterraneo, Florania ha immaginato una performance a 360 gradi che gira attorno alla presenza di due lune nel cielo, dal romanzo di Haruki Murakami ‘1Q84’ (2009), dove fenomeni magici e onirici sono ritratti con la stessa calma maestria con cui l’autore descrive la quotidianità dei suoi personaggi. Chiare sono quindi le ispirazione e suggestioni che arrivano dalla cultura e dalla tradizione giapponese.

Potremmo parlare di un neoromanticismo punk in cui i personaggi di Florania si ispirano al lavoro del costumista Michiko Kitamura nel film “Ichi The Killer” (Takashi Miike, 2001): dalla sua interpretazione sfocata delle norme di genere nell’abbigliamento alla sperimentazione nei tessuti e nel design. Le stampe dipinte a mano con acquarelli evocano paesaggi grotteschi e naturali con figure misteriose come streghe e spiriti, conducendo ad una realtà alternativa, forse migliore della nostra quotidianità. Tra i capi proposti vediamo capotti e giacche sartoriali, completi in maglia con patchwork, polo e gonne midi, maglioni e accessori in cachemire riciclato con tinture sperimentali, sottovesti in collage creati da camicie da notte, kimoni vintage e denim aerografati. Nuovo inserimento sono gli articoli streetwear, come felpe con cappuccio e t-shirt, personalizzate da loghi e dipinti; tutti capi prodotti da SPAARKD, una divisione di Pangaia che ha confermato la collaborazione con il giovane marchio indipendente. Nuovi anche gli accessori, progettati in collaborazione con la designer di gioielli Margherita Potenza, che ha creato elementi metallici decostruiti, come chiusure per borse, cravatte punk e cinture.

Quello che ci ha colpito di FLORANIA, che potremmo definire come un brand piccolo ma con grandi obiettivi, è la volontà di produrre tutto in Italia. Parliamo spesso di Made in Italy, soprattutto quando sono le aziende main a citarlo per la loro grande distribuzione, ma non possiamo immaginare ciò che vi è dietro a quel mondo. Invece, possiamo fare due chiacchere con Flora per capire in un secondo cosa sta dietro al design, alla ricerca e infine alla produzione del brand. Ogni capo ed ogni accessorio è cucito in Italia, seguendo una catena produttiva esclusivamente in Atelier Sociali: main partner è ‘Atelier Drittofilo’ a Mantova, città natale della designer. Tra i partner per la ricerca tessile e produttiva, Sakura Collection, associazione no profit da Tokyo (JP) e Kyocera Corporation, Kyoto (JP), che hanno fornito tessuti artigianali giapponesi: la prima con la stampa senza l’utilizzo di acqua; e la seconda attraverso un’innovativa stampante chiamata ‘FOREARTH’, proprietà della corporazione.

La narrazione del brand è tangibile e visibile agli occhi di tutti gli invitati allo show, noi compresi che conoscevamo il marchio ma non le radici. Ed ogni grande immaginario ha una visione potente come quella di Flora Rabitti e del suo team.