Di Federica Lo Cascio

CORPUS JEANS, l’ultima sfilata di ONE FASHION narra una storia: quella del nostro corpo, vestito e scoperto, da proteggere e nascondere agli occhi altrui o da mostrare quasi in modo voyeuristico. L’abito diventa così un pretesto per coprire e svestire allo stesso tempo.


Quale pelle abita il Corpo immaginato? Guscio o Vetrina. I tessuti dettano legge dal passato al futuro. 

Sabina Albano, docente di Fashion Design e Coordinator di One Fashion
Foto Andrea Valisano, Staff ONE FASHION, Location Palazzo Biscari, Catania

Quello che i ragazzi dell’Accademia di Belle Arti di Catania con le loro creazioni hanno voluto mettere in scena è un momento di consapevolezza verso tutti i nostri corpi, verso noi esseri umani che non sempre trattiamo con rispetto la vita.

Il corpo è vestito come un involucro da proteggere. La sfilata ha inizio con due modelli legati dal tessuto, quasi in un tutt’uno, corpo ed involucro. Vediamo così sfilare diversi capi realizzati grazie al riuso creativo di denim riciclato da vecchi jeans; uno dietro l’altro lasciano scie di un mondo nipponico e dal sapore sempre più orientale: kimoni stile geisha, fiori di ciliegio come applicazioni sui mantelli in denim, plissé di jeans (i quali ci ricordano il maestro Miyake). E poi la trasparenza, il vedo non vedo, quel candore del bianco in contrasto col verde fluo o con calze fucsia super pop.

Ecco cos’è ONE FASHION: contrasti di armonie. Da un lato la pesantezza del denim, dall’altro la leggerezza dell’organza. Prima il blu jeans, poi il bianco latte. L’amore per il passato da un lato, la passione per il futuro dall’altro.

Quest’anno gli studenti dell’Abact si sono superati. Forse non parliamo della Central St Martin, ma a noi poco importa: vogliamo il talento e qui c’è. La Sicilia non è fatta solo di pizzi, merletti e limoni: è giusto ricordarlo!


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