less is more

di Federica Lo Cascio

Lo scorso mese noi di ALL in magazine abbiamo avuto l’onore di partecipare all’Afternoon Party di Aroma30 e The Beauty Call per la collezione uscita nel settembre scorso grazie alla loro super collaborazione.

Capsule collection Aroma30 + The Beauty Call x ALL in magazine

Si tratta di Aroma 30, brand di moda sostenibile e slow fashion, il quale ha messo in scena una rivisitazione dello stile minimale anni ’90 grazie alla collaborazione con Erika di The Beauty Call. Si tratta di tutto quel minimalismo dal sapore nipponico ma allo stesso tempo che sa di Calvin Klein e di Miuccia Prada, con una palette colore che ci fa immergere completamente nella cultura del wabi sabi.

“Mi piace dare forma ad una visione e creare un equilibrio: restare fedele ai miei riferimenti estetici ma anche farmi contaminare e ispirare da quello che accade intorno a me e dai desideri delle miei clienti”.

Michela Fasanella è la fondatrice di Aroma30, una ragazza di Roma che disegna fin da quando era bambina. Ha sempre saputo di voler fare la stilista perché è il suo mezzo di espressione e come dice lei stessa “è quello che so fare meglio!”.

Aroma30 è nato come progetto personale dopo aver fatto diverse esperienze per alcuni brand importanti. Ma come ci racconta Michela, l’idea di creare un marchio vero e proprio era un po’ utopistica, un modo per fare esperienza nel processo di realizzazione; invece, poi non ha saputo più smettere e passo dopo passo è andata avanti.

Alla nostra domanda sul futuro e su cosa si aspetta per il proprio brand, Michela ci ha stupiti ancor di più, poiché la risposta di tutti i designer sarebbe stata quella di aprire una boutique nelle più grandi città della moda o magari di arrivare al mercato multinazionale; invece, Aroma30 è cresciuto ogni anno in modo lento ma stabile e la designer vorrebbe che continuasse così. A tal proposito ci dice:

“Amo avere un rapporto diretto con le mie clienti e mi piace la dimensione di ‘sartoria di altri tempi’ più che un processo di produzione e distribuzione. Oggi ho clienti fedeli anche all’estero e le seguo come se fossero a Roma, con la stessa modalità di chi viene in atelier a provare i capi e prendere le misure”.

Erika invece si occupa di consulenza beauty, è molto attiva sui social ed è sempre stata appassionata di make up, motivo per il quale nel secondo lockdown (febbraio 2021) ha deciso di aprire la pagina “The Beauty Call” dedicata interamente a questo. Con la sua ironia ci mette la faccia parlando di un approccio minimalista al make up, cosa non scontata nella bulimia di oggi perché, come ha detto svariate volte nella sua pagina, è bello valorizzare con pochissimi prodotti ciò che abbiamo già, la nostra personalità unica e bellissima, senza dover avere per forza addosso chili di fondotinta ma, ad esempio, adottando una sana skincare. Da tutto ciò è nata la collaborazione con Michela di Aroma30. Lei ed Erika si conoscono da anni e hanno sempre condiviso la passione per il minimalismo degli anni ’90, quindi ad un certo punto è stato naturale per loro pensare a creare qualcosa insieme.

La collezione rappresenta la loro semplicità, il loro modo di fare e vivere la vita. Come dicevamo all’inizio, un modo che ci ricorda l’estetica giapponese del wabi-sabi, ovvero quella “semplicità grezza” (wabi) che ha una bellezza che viene col tempo (sabi). Perciò, questo approccio alla vita e alle cose che durano nel tempo incarna perfettamente l’ideologia slow fashion di Aroma30. Anche la palette cromatica ricorda tutti gli oggetti di design minimale e pratico ricollegati a questo filone. Poiché in Giappone, ciotole, piatti e utensili vari sono in legno, in ceramica o pietra grezza. Una sorta di primordialità e umiltà che ci riconducono alla natura stessa. Così anche Erika e Michela, con la loro capsule basic e minimal, ci riportano alla terra. Direste voi: ma come? Lo fanno con i colori tenui, i tessuti naturali e riciclati e i tagli comfort per un capo bello e durevole.