
Bisogna sempre essere ubriachi. Tutto qui: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi piega a terra, dovete ubriacarvi senza tregua.
Ma di che cosa? Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi.
Charles Baudelaire
Rimaniamo sempre un po’ bambini. Quell’innocenza, quella sfrontatezza e quell’impudenza che ci ricorda di essere imperfetti. Una rinascita del nostro Io bambino. Quel fanciullino pascoliano presente in ognuno di noi.
Un fanciullino che rimane piccolo anche quando cresciamo e arrugginiamo la voce, quando litighiamo per perorare la causa mentre lì fuori la vita scorre. Quella spontaneità del bambino che non ha paura di sporcarsi il viso con i gessetti, quell’irrazionalità, quello sguardo che vede le cose con stupore e ammirazione come se fosse la prima volta.
La tua prima festa di compleanno, forse mai festeggiata per davvero. Il salto sul lettone quando mamma ti urlava di non farlo più. Il gioco della campana che vedevi fare sotto casa ai bambini del vicinato. Lo scivolo che avresti voluto fare ogni giorno sempre di più per guardare il cielo. Quel cielo che ti manca un po’. Quella finestra da cui poter ripartire oggi.
Editoriale Le jeu, une renaissance a cura di KALI LAB @kalilab_










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