Di Federica Lo Cascio
Da Avedon, che nel 1955 piazzò la modella Dovima tra due elefanti, alle foto della campagna SS2020 di Gucci scattate da Yorgos Lanthimos, gli animali sono sempre stati protagonisti di shooting di moda, fashion show, film, videoclip e tanto altro. Ma perché spesso viene criticato tutto ciò? Forse la differenza principale sta nel messaggio?
Veniamo al dunque. Nell’ultima fashion week di Parigi, la designer Stella McCartney, astro nell’ambito della sostenibilità, ha fatto sfilare le modelle in mezzo ad una mandria di cavalli. Questi ultimi venivano incitati a correre e rotolarsi nella sabbia mentre lo show, come si suol dire, must go on. Insomma, cosa c’è di strano in tutto ciò? Lo riteniamo etico?
La McCartney è vegana ma ha vissuto sempre accanto agli animali. Ha un cane e va a cavallo. Il suo messaggio è chiaro. Lei dice: “c’è così tanta pelle, piume e pellicce in passerella, soprattutto in inverno, e io volevo solo dimostrare che si può fare in un modo diverso. Non è necessario uccidere qualcuno”.
Ecco, forse la differenza più grande tra il suo show e quello di Chanel per la Spring Summer 2022 sta proprio in questo. Tutto quello che rimane a noi, ai media, ai giornalisti, o semplicemente agli appassionati di moda, è il messaggio. Poiché puoi fare una collezione bellissima, super cool, con capi sartoriali, ma non dire nulla. Invece, Stella rivendica la sua terra, la sua storia e la caccia, ancora fortemente sentita in Gran Bretagna. Diversamente, ai tempi, il marchio Chanel fu accusato di crudeltà sugli animali per averne usato un cavallo come modello da passerella. Diet Prada ne fece un post ironico. Su Instagram l’hashtag #animalabuse diventò virale.
Eppure, non era la prima volta che questi bellissimi esemplari andavano in scena per la moda. Nella campagna SS 2020 di Gucci, dal nome appunto “Of course a Horse”, abbiamo visto cavalli a bordo di Cadillac e jet anni Settanta. Nel 2021 Balenciaga (tanto criticata dopo) ha presentato nella collezione un elmo da cavallo da 2.900 dollari. Nello stesso anno Dior ha “usato” un cavallo bianco per la campagna fotografica della Spring Summer 2021.
I cavalli sono animali particolari. Hanno un fascino incredibile e riescono a catturare la nostra attenzione ad ogni loro minima mossa. Forse quello che voleva dirci la McCartney è più importante della collezione in sé, che diciamolo, ci interessa ma non diventa virale. La stilista ha creato una collezione incredibilmente sostenibile dal punto di vista merceologico, sperimentando nuove materie. Ha fatto realizzare tre borse con tre diversi materiali sostitutivi alla pelle animale, come il Mirium, a base vegetale, privo di plastica e circolare, l’AppleSkin, ricavata dagli scarti delle mele, e il Mylo, materiale a base di funghi.
In conclusione, siamo pronti a criticare anche questa decisione della McCartney o speriamo in un futuro della moda più sostenibile per tutti i brand?

